A noi tocca riconoscere le tracce lasciate da uomini e donne che nella storia hanno posto argine ai disastri del male e su quelle tracce ricostruire il mondo lacerato. Gariwo, foresta dei Giusti è l’acronimo di Gardens of the Righetous Worldwide
È una organizzazione non profit che ha sede a Milano ed è attiva a livello nazionale e internazionale; Nasce a seguito del riconoscimento da attribuire ai Giusti da parte del mondo ebraico. Dopo la Shoa, ci si rese conto che tanti persero la vita o rischiarono di perderla per salvare ebrei durante l’olocausto.
Fu creato il Mausoleo Vad Jashem a Gerusalemme, dove vengono immortalate le storie e le immagini di quei Giusti.
Quale è stata l’intuizione italiana?
Che non solo durante la seconda guerra mondiale ci sono stati uomini Giusti, ma anche prima e dopo, fino ai nostri giorni, e che non potevano, né dovevano, essere dimenticati; Nasce Gariwo, fondata a Milano nel 1999 da Gabriele Nissim , Pietro Kuciuklan, Ulianova Radice e Anna Maria Samuelli.
Lo scopo è esattamente quello descritto in apertura mia conversazione:
accrescere approfondire rendere visibili le figure e le storie dei Giusti, attraverso iniziative pubbliche e l’uso di mezzi comunicazione e multimediali
e inoltre creare giardini dei Giusti
Nel 2012 Gariwo la Foresta dei Giusti propone al Parlamento Europeo commemorare tutti esseri umani che si sono opposti con responsabilità individuale ai crimini contro l’umanità dai totalitarismi.
Il 16 novembre 2017 Nasce GariwoNetwork : rete di oltre 150 giardini in Italia e oltre migliaia di insegnanti che nelle città, nelle scuole, creano luoghi della memoria,
attivano progetti didattici , incontri, giornate dedicate ai Giusti
A dicembre 2018 il Senato approva un testo di legge e il 20 gennaio 2018 è pubblicata su G.U. decidendo tra l’altro il 6 marzo è festività civile.
Il decreto consta di un solo articolo, che così recita al comma 1 : “ La Repubblica, in conformita’ alla dichiarazione scritta n. 3/2012 .all’istituzione di una Giornata europea in memoria dei Giusti, approvata dal Parlamento europeo il 10 maggio 2012, riconosce il 6 marzo come «Giornata dei Giusti dell’umanita’», dedicata a mantenere viva e rinnovare la memoria di quanti, in ogni tempo e in ogni luogo, hanno fatto del bene.
Al comma 3 si chiede alle scuole di organizzare nella Giornata “iniziative mirate a far conoscere ai giovani le storie di vita dei Giusti, a renderli consapevoli di come ogni persona debba ritenersi chiamata in causa, in ogni tempo e in ogni luogo, contro l’ingiustizia, a favore della dignita’ e dei diritti umani, in difesa del valore della verita’.
Mi piace ricordare Giardino Giusti Bisceglie che vive dal 2012 nel cuore della nostra città ( e che andrebbe più curato e aperto al pubblico)
Dice Gabriele Nissim a proposito del giardino dei Giusti : “Ecco come immagino la funzione del giardino dei giusti di Milano: un luogo che fa pensare ed educa la cittadinanza alla responsabilità. Come ci ha insegnato Socrate ci si deve abituare a cambiare ogni giorno il nostro punto di vista ascoltando le domande della nostra coscienza. Mi piace pensare che chi lo visita entri con una idea e poi ne esca con un nuovo pensiero . Dunque un giardino che unisce gli esseri umani e li fa pensare”
Ma chi sono I GIUSTI : uomini e donne spesso comuni : Come me , come voi! Visionari? Isolati? Ingenui? Persone che con il loro agire morale hanno salvato vite umane, spesso mettendo in pericolo la propria.
Non sono né santi né eroi
Non importa la loro ideologia,
il loro credo religioso:
vale la loro reazione contro l’offesa alla persona o ai diritti di una comunità.
Laddove spesso per tanti motivi noti o meno noti la politica fallisce e le opinioni pubbliche sono sorde, all’individuo rimane sempre uno spazio personale per erigere comunque un argine al male.
Chi ostacola l’ingiustizia e mette a rischio la propria esistenza è un giusto e quello che ha fatto e quello che ha ottenuto con la sua opera deve essere conosciuto e ricordato.
Quando Gariwo ha fatto la proposta di istituire una Giornata per i Giusti di tutto il mondo ha detto con Gabriele Nissim che giusti sono tutti coloro che si rifiutano di odiare i migranti, che si battono contro i muri, che prestano soccorso a chi può perdere la vita in mare, in terra, in cielo, giusti sono coloro che cercano di costruire un mondo di nuovo nella pace e nella comprensione di culture e credi religiosi diversi attraverso il dialogo e esperienze di convivenza. Giusti sono coloro che agiscono quando le istituzioni si dimostrano impotenti o prendono una strada pericolosa.
Noi sappiamo che bene e male convivono nell’essere umano e nella umanità.
Il male esiste eccome!
Ma sappiamo anche che vecchi e nuovi crimini sono possibili per l’indifferenza e la complicità di chi non vuole vedere o chi ha interesse a che non si vedano.
Invece in ogni luogo, in ogni tempo, in ogni circostanza il bene è sempre possibile. Sì è possibile accendere il fuoco del bene con l’amore.
Con questo ideale i Giusti hanno influenzato comportamento di altri uomini e di istituzioni.
Ma cosa accende quel fuoco dell’amore per il bene? Voce del proprio cuore, della ragione, della coscienza.
Ricordare il bene compiuto può avere un valore innovativo,perché recupera quel valore etico che oggi si sta progressivamente esaurendo dietro spinte ideologiche e di mera gestione del presente e dice che, a un certo punto: hai una responsabilità! L’ aveva intuito Shakespeare nell’Amleto,
“ l’uomo virtuoso è chiamato a rimettere in sesto
il corso di quel tempo scardinato
nel quale gli è capitato di vivere”.
Ogni persona può fare la differenza di fronte a tanti fenomeni degenerativi, come accaduto nel passato e far comprendere come il vero potere del bene nasce dal singolo, da costruire poi insieme agli altri,
Troppo pochi hanno il coraggio di denunciare il male con cui vengono a contatto
Tanti giusti nella storia hanno riempito uno spazio vuoto, hanno costruito piccole isole di umanità, hanno acceso una scintilla tra gli altri uomini.
Nel tempo della scomparsa delle utopie questa è un utopia, per la quale conviene impegnarsi a far diventare realtà.
Come l’utopia di Greta .
Nascono tutte da speranza: umanità cresce nella consapevolezza della responsabilità.
Quella dei Giusti non è un’impresa impossibile perché ci sono stati e ci sono tanti uomini che hanno rialzato la testa per reagire all’indifferenza.
Li possiamo chiamare i giusti del nostro tempo. Sta a noi farli conoscere e seguire le loro orme, come è avvenuto tante volte nella storia.
Ecco perché oggi è importante il comportamento dei singoli cittadini di fronte a tutte le manifestazioni di attentato alla vita umana di singoli e della collettività.
Sono molto pieno di gioia stamattina, perché qui a Cisterna di Latina si pianta un albero e con lui incomincia a vivere un giadino dei Giusti. Io sono qui a rappresentare Gariwo network in un giorno molto bello per la vostra città per l’intera comunità che qui vive ed opera. Dobbiamo dire grazie alle autorità pubbliche il sindaco, le associazioni e quelle scolastiche e al CIF, che con grande sensibilità hanno voluto organizzare questo convegno e farlo precedere dalla piantumazione di un albero dedicato a un Giusto.
E devo ringraziare anche la prof. Andreina Borg, che tanto si è spesa ad Aprilia e oggi qui perché questo nostro incontro potesse avere luogo.
Un albero per Renata Fonte.
Se un grande patrimonio pubblico, un bene comune di tutti oggi è salvo lo si deve a questa donna coraggiosa che ha perduto la sua vita per donarcelo.
Che cosa sarebbe la vita di ognuno di noi se l’ambiente che abbiamo avuto in dono dalla natura e da Dio ci venisse tolto, deturpato, distrutto?
Noi viviamo non di solo pane, ma di bellezza, di tutti i silenzi e le voci che ci circondano, nel mare, nell’aria, nella terra, sulle pianure, sui prati, sulle montagne, al bordo e dentro i nostri fiumi e ruscelli.
Attentare alla vita dell’ambiente è attentare alla vita di tutti
Questo si voleva fare contro il Parco Naturale Regionale di Nardò -Porto Selvaggio
3000 ettari di pineta- 7 km di costa alta e incontaminata- le torri costiere- le grotte e ripari frequentati fin dal paleolitico- la flora mediterranea con specie rare di orchidee, l’alisso, il kummel di Grecia- le querce e la Palude del Capitano con numerose risorgive a forma di dolina, con vegetazione particolare idrofila e soprattutto il sarcopoterium spinosum ( seconda presenza in tutta Italia), la salicornia tutelata da una direttiva cee 43/92 e tutta la gamma di uccelli e animali di una palude.
PER AMORE SUO E NOSTRO DI TUTTO QUESTO RENATA FONTE HA LOTTATO E DATO LA SUA VITA
E non è un caso che il logo identificativo di Gariwo è l’albero.
E ora a Cisterna di Latina vive l’albero di Renata Fonte.
Chi pianta un albero pianta una speranza.
Guardiamo bene queste radici. Il terreno e le radici sembrano quasi una cosa sola. Ci sono radici superficiali e radici che vanno in profondità, come le nostre relazioni. Ma è proprio da quelle relazioni, dal contatto con il nostro prossimo che riceviamo la linfa vitale che ci sostenta. Ogni albero è una pianta che ha radici nei valori e anche se ognuno diverso dagli altri non rinuncia a dare il proprio contributo e sanno convivere in pace e in armonia.
Il tronco dell'albero ci racconta un cammino originale che parte dal terreno e se ne allontana per avventurasi verso il cielo, in mille forme, in mille rami. Ogni ramo è una direzione intrapresa, una possibilità, un desiderio, un ambizione. Ci sono rami che sorreggono altri rami: sono quelli principali, quelli su cui l'albero ha investito di più. Proprio in quelle direzioni, su quelle ambizioni, su quei desideri, sono state spese le maggiori energie. I rami rappresentano i valori fondamentali, la nostra storia personale.
Il fascino degli alberi sta tutto qui: la solida determinazione delle radici e del tronco è in piena armonia con la piena libertà dei rami,
Poi ci sono le foglie. Alcuni le rinnovano ogni anno, altri se le tengono strette. Ogni foglia è una storia a sè: nasce, cresce, cambia colore, se ne va. Insieme ai frutti, le foglie sono ciò che l'albero restituisce al terreno che lo ospita. Ed anche ai terreni limitrofi.
Le foglie sono le nostre parole, le nostre azioni, le nostre idee.
Per noi è una necessità produrle, così come gli alberi devono generare le foglie, per sé e per ciò che li circonda.
Le nostre azioni si rinnovano periodicamente, siamo chiamati a proporre nuove idee, a partire dalla nostra storia, da ciò che siamo stati e che vogliamo diventare.
Il loro esempio ci invita all’unione dei popoli, ad apprezzare le diverse bellezze delle culture. Ci porta a riflettere sui valori spirituali, alla consapevolezza che siamo sulla Terra per creare e non per distruggere.
Piantare semi di azioni giuste è il modo per far emergere il meglio di ogni cosa.È un processo, una strategia che darà foglie, fiori e frutti.
“Gli alberi sono santuari. Chi sa parlare con loro, chi sa ascoltarli, conosce la verità. Essi non predicano dottrine o ricette, predicano, incuranti del singolo, la legge primordiale della vita. (Hermann Hesse)”.
Zaccaria Gallo