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Dediche delle lettrici per la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne

25 Novembre 2020

Poesie di grandi poeti, testimonianze, pensieri delle nostre amiche lettrici dell’Associazione.

Sfiora la mia pelle con petali di rose, ascolterò la tua rabbia senza aver paura. Cingi il mio polso senza stringerlo tanto da farmi male, sarà più facile per te ascoltare il mio cuore piuttosto che abbatterlo. Coprimi di rossori d’amore e non di umiliazioni, ricorda il viso di una madre, di tua madre se hai veramente amato … Amami e non avere paura.

Stefania De Angelis


La violenza che sia carnale, verbale o psicologica, mette le manette al cervello di una donna.
Voi pensate che cambia il suo modo di vedere il mondo?
No, vi sbagliate tutti: CAMBIA … E BASTA!

Rosanna Salvemini


Vorrei essere …
Vorrei essere fra le tue braccia come una principessa
guidata in un bosco incantato.
Vorrei essere la musa dei poeti
linfa per i fiori che ogni giorno colorano il nostro giardino.
Vorrei essere salsedine che si deposita sui vetri delle macchine degli innamorati
fuoco che scalda le tue mani quando le sfreghi davanti al camino.
Ecco, vorrei essere la tua canzone preferita, quella che sorridi appena comincia.
Per tutto questo, vorrei essere la donna che vivi e non quella che calpesti.
Rose, rose vorrei per il compleanno, l’anniversario
e che non siano per omissione di colpa.
Poi fammi una carezza, dammi un bacio, ma non uno schiaffo
perché vorrei starti accanto e non in un pugno.
Essere sempre la donna sorridente che sono stata
non quella cupa e solitaria che sono diventata.
La donna tua per la vita … non per la morte.
Rispettami, custodiscimi.
Io donna per sempre.

Maristella Lupone


C'è una violenza invisibile che fa altrettanto male ed è quella psicologica.
Donne per on farci umiliare dobbiamo amarci di più. Solo difendendo la nostra dignità, saremo libere e non preda.
"Un atto violento perfora l'atmosfera creando una crepa attraverso la quale la corrente fredda e umida del suo ricordo soffia per sempre"
(Jane Stanton Hitchcock) scrittrice statunitense

Mina Matichecchia


Donne impaurite posso chiamarvi amiche anche se non vi conosco?
(La violenza conta una percentuale molto alta che spesso non si ha il coraggio di denunciare. Si spera sempre che domani tutto possa cambiare, ma il domani è già arrivato come i giorni che seguono. Inesorabilmente tutti uguali)
Io vi sono vicina anima e cuore. Pregherò per voi affinché il Signore possa aiutarvi ad uscire da questo inferno e salvare la vostra dignità.
Il mio auspicio e che arrivi sempre la forza e il coraggio di denunciare la violenza.
Vi saluto con affetto

Enza Dell’Olio


IL REGNO DELLE DONNE
Alda Merini

C’è un regno tutto tuo
che abito la notte
e le donne che stanno lì con te
son tante, amica mia,
sono enigmi di dolore
che noi uomini non scioglieremo mai.
Come bruciano le lacrime
come sembrano infinite
nessuno vede le ferite
che portate dentro voi.
Nella pioggia di Dio
qualche volta si annega
ma si puliscono i ricordi
prima che sia troppo tardi.

Guarda il sole quando scende
ed accende d’oro e porpora il mare
lo splendore è in voi
non svanisce mai
perché sapete che può ritornare il sole.
E se passa il temporale
siete giunchi ed il vento vi piega
ancor più forti voi delle querce e poi
anche il male non può farvi del male.

Una stampella d’oro
per arrivare al cielo
le donne inseguono l’amore.
Qualche volta, amica mia,
ti sembra quasi di volare
ma gli uomini non sono angeli.
Voi piangete al loro posto
per questo vi hanno scelto
e nascondete il volto
perché il dolore splende.
Un mistero che mai
riusciremo a capire
se nella vita ci si perde
non finirà la musica.

Guarda il sole quando scende
ed accende d’oro e porpora il mare
lo splendore è in voi
non svanisce mai
perché sapete che può ritornare il sole
dopo il buio ancora il sole.
E se passa il temporale
siete prime a ritrovare la voce
sempre regine voi
luce e inferno e poi
anche il male non può farvi del male.

 

(Mio pensiero) :

Donna, splendida creatura!
Quanto hai lottato e quanto ancora dovrai lottare per affermarti nella famiglia, lavoro, religione, società. Sempre considerata un gradino al di sotto dell'uomo!
25 Novembre, giorno in cui si ricorda l'ingiustificata violenza sulla donna. Mentre scrivo, mi risuonano assordanti le notizie, a cui troppo spesso i telegiornali ci sottopongono. Mi assalgono sconforto e tristezza, una vita spezzata, proprio da chi diceva di amarla. Da quell'uomo che la rende sua proprietà e non accetta la fine di un rapporto. Assassino invece che amante. D’un tratto il mio pensiero va anche a quella donna sopravvissuta al corpo e uccisa nell'anima. Donna sminuita, denigrata, svalutata, anche davanti ad amici, peggio, ancor peggio, davanti ai figli.
Umiliata per accrescere quel senso di insicurezza che le sottomette e non lascia reagire, poiché la molestia è riuscita a farla sentire inadeguata e incapace.
E tutto questo da colui che ha amato, sopra ogni cosa. Parole che diventano lame taglienti, bisturi dritti al cuore che uccidono ciò che di più bello aveva: l'Amore.
Quante, troppe donne rese colpevoli, fragili, frustrate; non poter reagire ma subire.
Donne che non possono dimostrare nulla, perché la violenza psicologica non lascia lividi: dilania e devasta l'anima.
Donne utili finché tiri su i figli , poi più niente; diventano improvvisamente delle "mantenute". L’irriconoscenza è un pugno. La cosa peggiore è che finisci anche per crederci. Stringono i denti per il bene dei figli, ma quanto possono reggere? Per i loro figli sono linfa, la stessa che cercano nei loro occhi per non farsi calpestare.
Donna essenza di vita. AMATI!

" La violenza, sotto qualunque forma si manifesti, è un fallimento"
Jean Paul Sartre

Marisa Murolo


“Cara Franca, abbiamo appreso la vicenda che ti riguarda dai giornali, non conosciamo il tuo nome e per indirizzarci a te abbiamo scelto il nome di una donna che ha cambiato la storia di questo paese, Franca Viola. Come Franca, che fu la prima a rifiutare la vergognosa pratica del “matrimonio riparatore”, anche tu hai trovato la forza di denunciare la violenza che ti è stata inflitta e possiamo solo immaginare quanta ce ne sia voluta. Ti vogliamo dire grazie. Grazie perché non sei stata zitta, come tanti avrebbero voluto. Grazie perché non ti sei arresa e a chi ti ha detto che avresti dovuto provare vergogna hai risposto rendendo pubblica questa storia, in cui a vergognarsi dovrebbero essere tutte le altre persone coinvolte. Non tu. Perché nel sesso, libero e consensuale, non c’è vergogna. Vergogna dovrebbe invece provare chi, senza alcun consenso da parte tua, ha pensato di violare te e il tuo privato. Si chiama Revenge Porn, ed è un reato. Vergogna dovrebbe provare chi ti ha costretto a dimetterti, come se nel sesso ci fosse qualcosa di sporco, di immorale. Non è così. Immorale è ciò che hai dovuto sopportare. La storia di Tiziana Cantone sembra non aver insegnato niente. All’epoca della sua morte abbiamo pensato tante volte a quello che avremmo potuto fare per farle sentire che non era sola. Per questo oggi neanche noi stiamo zitte. Cara Franca, grazie".

Più di 200 tra giornaliste, docenti, ricercatrici, politiche, scrittrici, attiviste hanno deciso di manifestare con una lettera aperta la propria solidarietà alla maestra d’asilo colpita da Revenge Porn

PAROLE DALLE DONNE PER LE DONNE
Perché spesso la mancanza di solidarietà e la condanna “bigotta” delle altre donne fa più male della violenza stessa subita.

Maria Lacavalla


Il mio pensiero va alle piccole violenze quotidiane, non necessariamente fatte fisicamente, non penso alle botte, alle ferite, alle violenze eclatanti che lasciano il segno, ma a quelle sottili offese, pugnalate, sferzate, che le donne ricevono nel loro quotidiano. Quelle provocare da parole poco rispettose, pronunciate, a volte anche inconsapevolmente, dai loro uomini, che siano mariti, figli padri, colleghi, fratelli. Ci
sono modi di fare degli uomini , espressioni che ci rivolgono, che hanno il sapore di una pugnalata, che ci fanno piangere dentro e ci fanno venire gli occhi lucidi. Ci lasciano esterrefatte... Possibile che lo abbiano detto? Cosa ho fatto  per meritarmi ciò?

Anna Altamura


Parlare di violenza sulle donne e la cosa più importante che ogni essere umano, a seconda del ruolo, deve fare. Difendere le donne dalle violenze, qualunque esse siano, non e solo un dovere morale, ma anche un dovere di civiltà. E soprattutto non deve durare lo spazio di un giorno, ma sempre ed ovunque.

Mimmo Siena


Non è sufficiente un piccolo pensiero per testimoniare una così grande piaga. Qualsiasi tipo di violenza distrugge la vittima che, non sempre, riesce a ricostruire la propria vita. Non so se potrà mai esserci l'annullamento di questo fenomeno. Non se ne può solo parlare e, sinceramente, non so in che modo poter agire. Posso soltanto aprire le braccia e il cuore a chi ha bisogno di una qualsiasi forma di aiuto. Mi aspetto, però, che in tutte le istituzioni si debbano prendere forti decisioni a favore dei più deboli ( bambini, migranti, anziani, gli ultimi della società e le donne, che oggi sono le protagoniste di questa Giornata Mondiale). I ricordi brutti si affollano. L'inferno, in questo mondo, non dovrebbe esistere.

Rosanna Nardi


Ci sono diversi tipi di violenza una non è meno importante dell'altra. Tutte devastano anche fisicamente sia pure quella mentale e sessuale. Le parole umilianti mentre colpiscono l'anima, ti cancellano l’espressione naturale del viso. Tutto questo non deve accadere. Denunciare è cosa giusta, come è giusto che ognuna di noi viva la propria vita in maniera serena.

Antonella Di Nardo


"Ci sono casi in cui il nemico dorme nel nostro letto. Non esiste una difesa se non culturale insieme alla consapevolezza delle donne stesse."
Myrta Merlino

Tra i vari messaggi, questo è molto significativo per me. Una violenza silenziosa, insita nell' ambiente familiare è orrenda!

Maria Sasso


A te, donna che osi essere irriverente,
a te, donna che sguaini sicurezza,
a te, donna dallo sguardo alto e sfidante…
Chapeau
Illusoria la tua ostentata arroganza,
apparente la tua odiosa sicumera
la tua superbia solo suggestione…
Non altro che sopravvivenza,
resurrezione dalle tue stesse ceneri…
Voltati indietro e separa sempre più i tuoi passi dall’ombra della mendicante che eri quando elemosinavi amore da un uomo che mai ti meritò.
Tu giammai costola di un maschio,
tu sei tutta intera
… e giochi di mano la partita della tua vita.
Metti tutte le tue carte al centro del gioco e vinci!
A te donna, Chapeau!

Anna Aurora

 

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