Prima di entrare nel merito di questo importante libro di Ester Basile: “Oriana Fallaci indomabile” credo sia importante citare alcune frasi della bella e illuminante prefazione di Elio Pecora al testo.
“In questa nuova opera, dopo quelle dedicate ad Anna Maria Ortese, a Gerardo Marotta e a Pierpaolo Pasolini, ancora una volta è dominante la riflessione sul mondo che abitiamo e sulle storie che ci travolgono e coinvolgono. L’ansia e l’incertezza come mali dell’ultima modernità – ma anche la speranza e l’attesa di una nuova salute insieme alla ricerca di una diversa ragione di essere – occupano le varie sezioni del libro e ne fanno un sicuro nutrimento. “
Sin dalle prime pagine di questo libro mi sono trovata di fronte a due grandi personalità femminili: l'autrice Ester Basile filosofa, donna da sempre profondamente impegnata, punto di riferimento di una Napoli colta, che progredisce nelle idee e nell'affermazione di una cultura del Sapere e del Fare e la “nostra” Oriana Fallaci: grande donna del suo tempo ma persona che continua ancora oggi ad offrire spunti di riflessione sul presente sociale, politico, culturale del nostro paese e non solo. Ester e Oriana: due donne, due intellettuali, due scrittrici per molti versi simili ed accomunate dagli stessi ideali di giustizia, di verità, di affermazione dei diritti delle donne. Entrambe passionali, donne di cuore, che hanno vissuto e vivono con impegno e lungimiranza il proprio presente storico.
Ora veniamo al titolo del libro: “Oriana Fallaci indomabile”; non poteva esserci appellativo diverso! indomabile poiché, da tutto ciò che la giornalista Fallaci, la scrittrice, l'inviato di guerra, la donna, ha scritto e da tutto ciò che ha detto e da tutto ciò che ha fatto, emerge, una personalità indomabile, forte e determinata in quelle che sono state le convinzioni, le prese di posizione e le scelte: tutte indistintamente, anche quelle più discusse. Ester Basile nella lucida analisi nel periodo storico attuale, parla di incertezza identitaria, di perdita di identità, ma anche di inflazione identitaria in cui spesso prevale l'inconciliabilità di punti di vista differenti. Magnifica la definizione che Ester Basile cita del sociologo Bauman: “L'identità la si può estromettere dal desiderio, ma non la si può estromettere dal pensiero e men che mai dalla pratica umana”. Ed è in questa chiave che mi è parso di individuare l’io/persona che Ester Basile ci presenta di Oriana Fallaci, ovvero della sua conoscenza e coscienza di sé, della storia e struttura del suo io, del suo rapporto io/altri e io/mondo, di una identità a cui tutti dovremmo tendere con chiarezza ma che oggi, invece, appare quanto mai frammentaria e disconnessa.
Oriana nasce a Firenze nel 1929 in una famiglia di antifascisti militanti, diventa, ella stessa giovanissima staffetta partigiana. È la prima giornalista italiana inviata di guerra. E’ autrice di svariati libri ma, ancor prima, di reportages e interviste passate alla storia. In questo importantissimo e interessantissimo libro, Esther Basile prende in esame il pensiero culturale, politico e sociale della Fallaci lungo tutto il percorso umano e letterario della sua vita; per esempio narrandoci dei suoi rapporti con gli intellettuali dell'epoca, uno fra tutti Pasolini. Oriana ammira la poetica della realtà nella quale Pasolini ha manifestato una cruda e toccante sensibilità sempre all'insegna di un impegno etico e civile. Ester Basile ci accosta alla scrittura lucida, impressionante, oggettiva, senza sconto alcuno, della Fallaci inviata di guerra. Ci fa conoscere la passione, il pathos, l’amore dialettico e la comunione di intenti che hanno legato Oriana ad Alekos Panagulis, suo unico e grande amore, eroe della Resistenza greca prematuramente scomparso. Sono presenti nel libro, inoltre, stralci di testimonianze e di interviste passate alla storia del giornalismo mondiale: per esempio quella relativa alle Olimpiadi del Messico del 1968 nel corso delle quali durante le drammatiche, sanguinose dimostrazioni di piazza contro il regime, la scrittrice è stata ad un passo dal perdere la vita. Ancora, l’intervista all'Ayatollah Khomeini: un'intervista che ancora oggi è da considerarsi un grande esempio di difesa e di affermazione dell'identità e dei diritti delle donne in qualunque parte del mondo esse si trovino. Oriana Fallaci indomita anche nei confronti della malattia. Muore nella sua Firenze il 15 settembre 2006.
Quindi, in definitiva, cos'è il libro di Ester Basile? Un saggio che appassiona, che offre innumerevoli spunti alla riflessione, che ci stimola a leggere tutto ciò che di Oriana Fallaci non abbiamo ancora letto. Un libro che induce il lettore a confrontarsi con situazioni del passato per comprendere questo presente talvolta molto confuso e per orientarci verso un futuro in cui le scelte, di qualsiasi tipologia esse siano, abbiano una connotazione identitaria chiara, determinata ma soprattutto onesta, del tipo di quelle operate dall’ indomabile Oriana Fallaci.
Una donna, una grande personalità che se fosse ancora in vita continuerebbe a interrogarsi su “morale e politica” e a smascherare le “menzogne del potere”, sempre all’insegna e in difesa di memoria e libertà.